Percorso INDIRE sostegno: ultime novità sui titoli esteri

Con l’introduzione del Decreto-legge n. 71 del 2024, i percorsi di specializzazione per il sostegno promossi da Indire rappresentano una svolta nel campo della formazione degli insegnanti di sostegno in Italia. Questi percorsi mirano a fornire una preparazione mirata per i docenti, con un focus particolare sui titoli di specializzazione conseguiti all’estero.

In questo articolo analizzeremo i requisiti di ammissione al percorso Indire sostegno per coloro che hanno ottenuto la specializzazione all’estero, fornendo chiarezza sui titoli esteri ammessi.

Introduzione del percorso INDIRE sostegno e obiettivi

I percorsi Indire, istituiti con il Decreto-legge n. 71 del 2024, sono stati creati per rispondere alla crescente domanda di insegnanti di sostegno qualificati nelle scuole italiane. Questi corsi hanno l’obiettivo di formare entro il 2025 un numero significativo di docenti specializzati, contribuendo a ridurre il precariato e a migliorare la qualità dell’insegnamento per gli alunni con disabilità.

Un focus centrale di questa iniziativa è garantire l’accesso ai percorsi anche a coloro che hanno conseguito la specializzazione all’estero, prevedendo specifici criteri di ammissibilità.

Requisiti di accesso per i titoli esteri

Uno dei principali interrogativi sollevati in merito al TFA Indire per il sostegno riguarda i requisiti di ammissione per i docenti che hanno conseguito la specializzazione all’estero. Secondo l’articolo 7 del decreto, coloro che, al 1° giugno 2024, hanno un titolo estero di specializzazione sul sostegno e hanno già presentato una richiesta di riconoscimento del titolo, possono accedere ai percorsi Indire, a condizione che la richiesta sia ancora pendente e che vi sia un contenzioso giurisdizionale in corso.

Tuttavia, l’accesso è vincolato alla rinuncia sia all’istanza di riconoscimento del titolo che al contenzioso legale.

Validità e requisiti dei titoli di sostegno esteri

Per essere ammessi ai percorsi Indire, i titoli di sostegno conseguiti all’estero devono soddisfare specifici criteri di validità. Il titolo deve essere stato ottenuto presso un’università estera legalmente accreditata nel paese d’origine e il percorso formativo deve essere stato svolto in prevalenza all’interno dell’Unione Europea.

È inoltre richiesto che il piano di studi estero sia equivalente o comparabile a quello italiano, o che il corso di studi sia sufficientemente selettivo. I corsi, per essere ritenuti validi, devono essere erogati direttamente dalle università estere accreditate.

La rinuncia all’istanza di riconoscimento e gli effetti sui contratti

Un aspetto importante da considerare è che la rinuncia all’istanza di riconoscimento del titolo estero non influisce sullo scioglimento della riserva per gli insegnanti già inseriti nelle graduatorie. In altre parole, coloro che rinunciano rimangono comunque inseriti nelle graduatorie con riserva e tale rinuncia non comporta la revoca degli incarichi già conferiti, sia a tempo determinato che indeterminato.

Questo garantisce una certa stabilità per i docenti già impiegati, anche in attesa del riconoscimento formale del titolo estero.

Il titolo di specializzazione conseguibile attraverso i percorsi INDIRE

Superando con successo il percorso Indire sostegno, i docenti ottengono un unico titolo di specializzazione valido per il grado di istruzione scelto (infanzia, primaria o secondaria). Questo titolo ha piena validità non solo per l’insegnamento, ma anche per il consolidamento dei contratti di lavoro stipulati con riserva.

Pertanto, chi è stato assunto con contratto in attesa del riconoscimento del titolo estero, può utilizzare il titolo Indire per confermare e stabilizzare la propria posizione lavorativa, sia a tempo determinato che indeterminato.

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I percorsi di specializzazione per il sostegno promossi da Indire rappresentano un’importante opportunità per i docenti che hanno conseguito la specializzazione all’estero e sono in attesa di riconoscimento del titolo. La normativa del 2024 offre un quadro chiaro sui requisiti di accesso, favorendo la stabilizzazione lavorativa e garantendo un’adeguata preparazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità.

Tuttavia, è fondamentale che i candidati comprendano appieno le condizioni legate alla rinuncia dell’istanza di riconoscimento e valutino attentamente il percorso più adatto alle loro esigenze professionali.

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